Al giorno d'oggi, i contenuti più efficaci in termini di marketing e comunicazione sono quelli visivi, tra cui le infografiche. Create per trasmettere preziose informazioni in un formato visivo accattivante, esse sono in grado di coinvolgere i lettori e catturare la loro attenzione nel giro di pochi secondi. Scopri in questo articolo perché le infografiche sono uno strumento di comunicazione e marketing potente ed efficace, e perché dovresti sfruttarle per migliorare le tue performance.
L'essere umano per natura tende a comprendere e interpretare meglio le informazioni quando sono presentate all’interno di un formato visivo. Basti pensare, infatti, che circa il 50% del nostro cervello è coinvolto nei processi di elaborazione visiva e che il 70% dei nostri recettori sensoriali si trovano negli occhi.
Ecco perché le strategie di marketing e comunicazione che sfruttano la componente visiva sono in grado di aumentare il coinvolgimento degli utenti, tenendoli incollati allo schermo per molto tempo, e incrementare l’awareness e ottenere risultati migliori. Fra i contenuti visivi più utilizzati al giorno d’oggi vi sono le infografiche.
In principio, le infografiche furono concepite come strumento a supporto di matematici, statistici e informatici per semplificare i processi di sviluppo e comunicazione di informazioni astratte e venivano utilizzate principalmente su giornali, riviste scientifiche, saggi, e libri di testo scolastici. All’interno del panorama mediale odierno invece – in cui siamo sommersi da un flusso di informazioni e dati continuo, spesso di difficile interpretazione – le infografiche hanno assunto un ruolo sempre più potente anche come strumento di web marketing, in quanto la componente visiva consente di rendere la comunicazione più accattivante e di trasmettere un messaggio in modo più semplice e piacevole. Secondo Alberto Cairo, docente di infografica e visualizzazione dell’informazione alla School of Communication presso l’Università di Miami e l’Università della North Carolina, gli obiettivi principali di un’infografica sono, infatti, presentare le informazioni e consentire agli utenti di esplorare tali informazioni.
Ciò lascia spazio a un altro spunto di riflessione: molto spesso le infografiche vengono erroneamente trattate come strumento per semplificare le informazioni. Questa pratica deriva soprattutto da come venivano utilizzate in passato nella divulgazione matematico-scientifica. Seguire questa pratica oggi darebbe, invece, origine a infografiche che presentano informazioni superficiali. Dobbiamo quindi impegnarci a creare dei contenuti che non semplifichino le informazioni, ma che aiutino a comprendere e interpretare correttamente tali informazioni.
Prima di approfondire come creare un’infografica accattivante per la nostra strategia di marketing e comunicazione, vediamo alcune statistiche a supporto di ciò che abbiamo scritto finora per capire realmente l’efficacia di questo strumento.
Qualche dato sulle infografiche
Per quanto riguarda ciò che pensano gli esperti del settore, le statistiche mostrano che il 49% dei creator considera il contenuto visivo molto importante per la propria strategia di content marketing e il 32% dei marketers lo considera la forma di contenuto vincente per la loro attività.
Per quanto riguarda, invece, i risultati che possiamo ottenere usando le infografiche, le statistiche mostrano che le aziende registrano un aumento del traffico del 12% verso il proprio sito dopo aver pubblicato un'infografica e che le infografiche tendono a ricevere 3 volte più condivisioni rispetto a qualsiasi altro tipo di contenuto sui social media.
Vediamo quindi i 5 passaggi per strutturare un’infografica e alcuni strumenti utili per crearle.
5 passaggi per creare un’infografica
1. Definisci l’argomento centrale e gli obiettivi
Molto spesso accade che prima di concentrarsi sull’argomento che vogliamo approfondire o l’obiettivo da raggiungere, ci si focalizzi principalmente sull’aspetto che vogliamo dare della nostra infografica. Niente di più sbagliato: l’infografica è prima di tutto uno strumento funzionale che serve a comunicare e informare gli utenti su un determinato argomento. Lasciamo quindi la scelta del design, dei colori o delle tabelle da utilizzare ai passaggi successivi.
Per definire concretamente l’oggetto di un’infografica, è consigliabile rispondere a una serie domande – che compongono la seguente piramide - che ci aiuteranno a definire il campo d’azione attorno al quale costruire il nostro progetto.
Al livello più alto della piramide troviamo la principale domanda a cui l’infografica dovrà rispondere. Il livello intermedio indica invece le domande di supporto, che ci consentono di fornire agli utenti maggiori informazioni riguardo all’argomento centrale. Infine, alla base della piramide troviamo ulteriori domande alle quali rispondere per dare ai lettori approfondimenti utili e per sviscerare ulteriormente il tema centrale.
2. Raccogli più informazioni possibili
Dopo aver individuato i punti chiave che vogliamo trattare nella nostra infografica, individuare quante più informazioni utili possibili in modo da rispondere esaustivamente alle domande emerse durante la fase precedente. Il web è sicuramente il miglior posto in cui iniziare la ricerca: motori di ricerca e portali web che raccolgono set di dati, tra cui Statista e Google Trends Data Store, sono i principali strumenti utilizzati per ottenere informazioni verificate. Inoltre, è possibile anche intervistare direttamente esperti del settore per acquisire dati e informazioni.
3 .Visualizza i dati
Una volta raccolte tutte le informazioni, dobbiamo scegliere come presentarle nella nostra infografica e quindi quale forma grafica dare ai dati: la scelta di grafici, mappe, tabelle e diagrammi deve essere vincolata al messaggio che vogliamo comunicare e dunque all’obiettivo che vogliamo raggiungere. Vediamo brevemente obiettivi e differenze.
Grafici
In generale, i grafici possono essere usati in presenza di almeno due scale di misura per mostrare somiglianze o differenze tra valori o parti di un intero. Se analizziamo più nel dettaglio, vediamo che esistono diversi tipi di grafici con obiettivi differenti:
- Il grafico a linee mostra variazioni di valore in continuità (es. tempo, serie storiche). L’ascissa richiede una variabile quantitativa.
- Nel grafico a barre o colonne, l’ascissa richiede diverse categorie (tempo, paesi, ecc.) e viene usato per confrontare le variazioni tra categorie.
- Il grafico a torta mostra la proporzione tra parti di un insieme.
- Il grafico a dispersione o a bolle mostra la relazione tra due variabili.
- Il grafico combinato mostra, all’interno di un unico spazio, più scale.
- Il grafico ad area in pila viene usato per confrontare andamenti nel tempo.
Diagrammi
I diagrammi ci aiutano a mostrare gruppi, schemi o ordini. Anche in questo caso vi sono diverse tipologie di forme grafiche che rientrano in questa categoria:
- L’organigramma viene utilizzato per rappresentare la struttura formale di un’organizzazione e le relazioni gerarchiche tra le sue componenti.
- Il diagramma di flusso ci serve per rappresentare la struttura formale tra entità e la relazione tra esse (processo, rapporto, gerarchia, ecc.) e solitamente prevede un inizio e una fine.
- Il diagramma a radar rappresenta più variabili su un piano e permette il confronto tra oggetti diversi.
- Il diagramma a candele mostra i valori di apertura e chiusura/massimo e minimo.
Mappe
Infine, le mappe vengono usate per mostrare le relazioni determinate dalla disposizione spaziale. Negli usi più comuni troviamo mappe geografiche, politiche e demografiche.
4. Struttura gli elementi del design della tua infografica
Dopo aver definito tutti gli elementi necessari per raggiungere il nostro obiettivo, dobbiamo concentrarci su come organizzarli all’interno di un’infografica, creando una gerarchia visiva chiara che aiuti il lettore e lo guidi lungo un percorso di lettura logico.
Ben Shneiderman, professore d’informatica e information visualization all'Università del Maryland, ha proposto un mantra che aiuta a creare visualizzazioni efficaci: prima Panoramica, Zoom e Filtro, poi Dettagli su richiesta.
Secondo questo principio, i designer dovrebbero prima fornire una panoramica generale che serva all’utente ad approcciarsi all’argomento; in seguito, dovrebbero presentare i dati principali; infine consentire all’utente di addentrarsi ed esplorare anche i dati meno rilevanti.
I designer della visualizzazione consigliano di visualizzare i progetti come sistemi di rettangoli di diverse dimensioni persino prima di cominciare a disegnare grafici, mappe e illustrazioni, in modo da strutturare la gerarchia tra le varie sezioni che compongono la nostra infografica.
5. Aggiungi uno stile al design della tua infografica
L’ultimo step riguarda l’aspetto grafico che vogliamo dare all’infografica. In concreto, questa fase riguarda la scelta di font, colori, icone, simboli, immagini e qualsiasi altro elemento vogliamo includere.
Per quanto riguarda il carattere del testo, è bene usare non più di due font diversi: uno ben leggibile per la sezione di testo e uno più creativo per i titoli e intestazioni. In questo modo suggeriamo agli utenti come sono suddivise le varie sezioni e come leggere la nostra infografica.
Anche per quanto riguarda la scelta dei colori è consigliabile non usare più di due/tre colori principali e giocare con le sfumature. Per lo sfondo è raccomandabile scegliere una tonalità neutra, optando per colori più accessi per evidenziare gli elementi in primo piano.
Infine, l’infografica deve essere pensata come un riassunto visivo, quindi il testo non deve occupare tutto lo spazio a disposizione, ma deve essere ridotto in brevi paragrafi che riassumano i concetti principali.
3 tools utili per realizzare un’infografica
La mole sempre più elevata di dati a disposizione di aziende e mezzi di informazione ha fatto sì che negli ultimi anni infografiche diventassero uno strumento di marketing importante. Attorno a questa consapevolezza, sono stati sviluppati numerosi tools e software online per aiutare marketers e designer a creare i propri progetti. Di seguito, vi elenchiamo i 3 software più utilizzati per creare infografiche.
1. Canva
Canva è uno strumento di progettazione grafica molto intuitivo e user-friendly che fornisce layout da utilizzare o da cui lasciarsi ispirare per la creazione dei propri progetti. Ha una vastissima scelta di template – sia gratuiti sia a pagamento – che ci consentiranno di creare in pochi passaggi la nostra infografica.
2. Infogram
Il secondo strumento che consigliamo per creare infografiche è Infogram, un software gratuito che offre più di 200 template personalizzabili grazie alla funzione editor drag and drop, alla scelta dello stile e dei colori più adatti ed infine alla possibilità di aggiungere icone, foto, illustrazioni o GIF.
3. PiktoChart
Un tool molto simile a Canva è PiktoChart. Si tratta di un software che ospita template predefiniti e, al tempo stesso, ampie possibilità di personalizzare stili, colori e grafici.
Tempo di mettersi all’opera
Ora che conosciamo il potenziale comunicativo delle infografiche e alcuni degli strumenti che ci possono aiutare nella creazione, non ci resta che iniziare a produrre contenuti visivi non solo di impatto, ma anche fortemente informativi. E come ha detto Bill Gates nel lontano gennaio 1996 nell’articolo “Content is the king” è importante, per avere successo sul web, dedicarsi a contenuti che diano ai lettori un contributo interessante di tipo informativo, ma che al tempo stesso siano in grado di intrattenerli: tutto ciò è possibile attraverso le infografiche.
I contenuti visivi funzionano per il tuo brand? Hai mai provato a includere le infografiche nella tua strategia di marketing e comunicazione? Raccontaci la tua esperienza nei commenti e contattaci per approfondire i nostri servizi di comunicazione e marketing digitale.