Anche sul web conta la posizione geografica, soprattutto se si possiede un’attività locale. Infatti, che si tratti di un supermercato, bar o ristorante, il fidato Google è sempre pronto a mostrarci la soluzione più vicina a noi. Ma come fare per essere più visibili sul motore di ricerca e quindi comparire tra i risultati suggeriti da Google in quella località per quella determinata query di ricerca? E su Google Maps? La risposta è la cosiddetta Local SEO: vediamo insieme in cosa consiste.
Cos’è la Local SEO
La Local SEO è una strategia di posizionamento organico web-to-store, ovvero l’atto di un utente di passare attraverso il web prima di recarsi in un negozio fisico per eseguire un acquisto. È l’insieme di tutte le ottimizzazioni messe in pratica per migliorare la posizione del punto vendita nella SERP di Google e di Google Maps.
Se si possiede un’attività, la Local SEO risulta fondamentale per aumentare le visite e le vendite. Per farlo, è necessario che il negozio risulti tra i primi risultati di Google quando gli utenti effettuano ricerche specifiche, soprattutto con indicazione geografica.
Ad esempio, chi non conosce una determinata zona e vuole andare a mangiare in un ristorante oppure vuole provare qualcosa di nuovo, si affida a Google per la cosiddetta fase di scoperta. Successivamente, vaglia la soluzione più in linea con i suoi gusti tra quelle proposte dal motore di ricerca. Infine, per compiere la sua scelta, è probabile che l’utente si lasci condizionare dalle foto, dalla descrizione e dagli orari di apertura presenti nella scheda del ristorante. Quindi, va da sé che essere presenti tra questi risultati sia imprescindibile per stabilire un punto di contatto con il nostro potenziale cliente.
Local SEO e SEO generale, che differenza c’è?
La Local SEO si riferisce all’ottimizzazione di un sito web per ricerche “georeferenziate”, in modo che sia indicizzato per intenti di ricerca più specifici a livello locale, mentre la SEO in generale ha l’obiettivo di garantire un posizionamento globale del sito. Se vuoi approfondire anche questo aspetto, ti consigliamo di leggere questo articolo.
Oggi non è più necessario che l’utente indichi l’area di interesse perché l’algoritmo di Google si è evoluto al punto da individuare in autonomia la posizione geografica di chi fa la ricerca.
nfatti, esiste anche una differenza a livello di query. Google ha differenziato le SERP generaliste da quelle locali, mostrando i risultati disponibili della ricerca geolocalizzata nella parte alta dello schermo in una mappa dell’area.
Sotto la mappa si trova il cosiddetto local 3-pack, i tre risultati più rilevanti per le parole chiave ricercate dagli utenti. Sono collegamenti diretti all’attività, infatti comprendono nome, indirizzo, numero di telefono, orari di apertura e altre informazioni che l’attività sceglie di condividere su Google. L’obiettivo di una strategia di Local SEO è quindi entrare nel 3-pack: si avrà un netto vantaggio sulla concorrenza.
Come fare Local SEO
Una strategia di Local SEO prevede diversi aspetti da tenere in considerazione, tra cui Google My Business (GMB), il proprio sito web e i diversi canali social associati all’attività che si vuole promuovere. Per aver maggiori possibilità di posizionarsi nel 3-pack è buona regola disseminare la rete di dati coerenti: sulla pagina Facebook si inseriranno gli stessi dati di contatto presenti nella scheda di GMB, che devono a loro volta essere riportati nella pagina di contatto del sito web aziendale.
L’obiettivo è dare a Google le risposte alle 3 domande che si pone quando va a stabilire la gerarchia in ambito local: rilevanza dell’attività, distanza dall’utente che effettua la ricerca e prominenza (o autorità) dell’attività stessa.
Attivare Google My Business per la Local SEO
Come accennato, Google ricopre sicuramente un ruolo fondamentale per una strategia di Local SEO. È fondamentale infatti riscattare la propria attività su Google My Business, un form gratuito che il motore di ricerca mette a disposizione delle aziende per condividere tutti i dettagli della propria attività. Infatti, vengono richiesti:
- Nome completo
- Indirizzo esatto
- Giorni e orari di apertura
- Tutte le tipologie di contatto: numero di telefono, sito web, indirizzi mail
Infine, viene richiesto di verificare la propria identità. In questo modo, Google verifica in due passaggi che i dati inseriti siano reali. I metodi per verificare la propria identità su Google My Business sono diversi, tra cui numero di cellulare, mail, la registrazione video o videochiamata in diretta, oppure la cartolina spedita direttamente al punto vendita.
Oltre alle informazioni di base, è possibile arricchire e completare il proprio GMB con una descrizione dell’attività svolta, dei servizi o dei prodotti offerti, aggiungere eventuali chiusure per festività, foto ma anche FAQ o un modulo per le prenotazioni. Inoltre, Google permette di pubblicizzare il profilo della propria attività e fornisce un report sul rendimento del profilo, con dati sulle interazioni, sulle chiamate effettuate, sull’avvio delle indicazioni stradali, sulle visite al sito, sull’invio di messaggi o sulle prenotazioni.
Se curato attentamente, Google My Business ha quindi il potenziale di diventare un ottimo touchpoint digitale, nonché uno strumento utile a costruire la nostra strategia di Local SEO.
Ricercare le parole chiave per la Local SEO
Anche il sito web aziendale è fondamentale per una strategia di Local SEO ben articolata. L’obiettivo è sempre quello di fornire al motore di ricerca tutte le informazioni relative all’attività, sulla sede e gli orari in cui si svolge. Per farlo si può sfruttare la pagina Chi siamo e i dati di contatto.
Per indicizzare al meglio il sito e suoi contenuti, è necessario eseguire un lavoro di ricerca delle parole chiave che gli utenti digitano maggiormente su Google a livello locale. Per trovarle, si possono raccogliere idee analizzando la concorrenza: i siti web dei competitor possono avere una struttura e diversi contenuti che presentano parole chiave ricorrenti, probabilmente le stesse che ricercano gli utenti sul motore di ricerca.
Un altro strumento utile è Google stesso: basta andare nella barra di ricerca e iniziare a scrivere qualcosa di inerente alla propria attività. Appariranno una serie di completamenti automatici per far risparmiare tempo agli utenti, prevedendo l’intento di ricerca. Questa funzione è molto valida per scoprire le parole chiave più lunghe, dette long tail keywords, composte appunto da più di una parola. Questo perché le previsioni del completamento automatico di Google dipendono anche dalla posizione geografica in cui si compie la ricerca.
Ad esempio, se si cerca un’attività su Google, il motore di ricerca suggerisce subito risultati con la città più vicina al luogo in cui si effettua la ricerca, come visto in precedenza. Oppure, se si cerca un’attività con l’aggiunta della città, il motore di ricerca suggerirà ulteriori spunti per parole chiave ricercate dagli utenti, come orari e recensioni.
Perché è importante fare Local SEO
Arrivati a questo punto, dovrebbe risultare abbastanza chiaro perché è fondamentale avere una strategia di Local SEO, soprattutto se si opera su un particolare territorio. Se ciò non bastasse, pensate che le ricerche da dispostivi mobili sono sempre più preferite rispetto a quelle da desktop, e che la Local SEO è intrinsecamente legata alle navigazioni effettuate da smartphone. Quindi, le attività che riusciranno a guadagnare un posto nel local pack o nella SERP “geolocalizzata” avranno un vantaggio notevole a livello di concorrenza, sia in termini di visibilità e autorevolezza, sia in termini di ritorno economico.
Inoltre, la Local SEO ha una valenza davvero considerevole per tutte le ricerche dette “di vicinato”, quelle che vengono realizzate da mobile quando si è in una specifica località in cerca di un ristorante, un negozio, un bar, una farmacia o per qualsiasi necessità istantanea.
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