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25/03/2022 / Marketing & comunicazione

Influencer marketing: i trend da seguire nel 2022

Creatività, originalità e innovazioni tecnologiche sono le parole chiave che accompagneranno influencer e creator nel corso del 2022. Leggi l’articolo per conoscere quali saranno i trend dell'influencer marketing nel 2022.

L’influencer marketing, o marketing d’influenza, ormai non necessita di grandi introduzioni grazie alla sua diffusione e popolarità. Il potere di questa strategia di marketing continua a crescere in quanto i social network sono sempre più popolati da account con grande seguito, popolarità e fama in grado di esercitare sul pubblico una certa influenza, indirizzando gli utenti verso determinati prodotti e servizi e guidandone le scelte decisionali.

Siccome l’influencer marketing sarà una delle principali strategie sulle quali i brand continueranno a puntare nel 2022, abbiamo raccolto in questo articolo quali saranno le principali tendenze del marketing d’influenza.

Maggiore creatività e originalità

La competizione tra influencer cresce ogni giorno di più. Distinguersi dalla massa è fondamentale per emergere e attirare l’attenzione dei propri follower, che sono costantemente esposti a un numero di contenuti elevato e spesso molto simili fra loro. La creatività e l’originalità sono i due principali elementi sui quali i creator dovranno puntare per continuare ad avere successo all’interno del panorama dei social media. Essere creativi e originali significa proporre al proprio pubblico contenuti freschi o dal formato innovativo; non è necessario creare contenuti complessi e sofisticati, ma che siano in grado di stupire e intrattenere gli utenti.

Khaby Lame è forse l’esempio più citato ma non a caso. Il secondo TikToker più famoso al mondo, con oltre 134 milioni di follower soltanto sul social network cinese, è diventato famoso proprio per le tanto semplici quanto originali video-reaction dove mostra, appunto, la sua reazione esilarante a video che propongono rimedi ridicoli che, al posto di “semplificare la vita” – come vorrebbero - la complicano inutilmente.

Video di breve durata, meme, challenge di varia natura, contenuti divertenti sono alcuni dei formati vincenti. Più si è creativi e originali, più si avrà l’opportunità di distinguersi ed essere apprezzati dagli utenti.

I micro e nano influencer saranno fondamentali per i brand

Gli influencer non sono tutti uguali: come abbiamo già descritto nell’articolo dedicato all’ influencer marketing ne esistono di diversi tipi. Il numero di follower funge da discriminante per catalogare il profilo dell’influencer: in breve, si parla di nano influencer quando l’account conta poche migliaia di follower; i micro influencer sono invece seguiti fino a un massimo di 25.000 di fan; mentre i macro e mega influencer contano milioni di follower.

Oggi è sotto gli occhi di tutti che quantità non è sinonimo di qualità e che il numero di follower non è sinonimo di successo ed influenza. Il tasso di coinvolgimento dell’audience è, invece, un fattore estremamente importante che i brand devono valutare durante la scelta dell’influencer con cui stringere una partnership.

Spesso, gli influencer più “piccoli” hanno tassi di engagement più elevati poiché hanno generalmente competenze in un settore specifico (es. travel, lifestyle, food, ecc.) e dunque sono in grado di attirare l’attenzione di una nicchia di pubblico realmente interessata a quel determinato argomento.

I brand dovranno quindi valutare con attenzione le vanity metrics (non fermandosi però al mero numero) per determinare il profilo più adatto a raggiungere gli obiettivi di marketing.

Maggiori opportunità di monetizzazione con la creator economy

Se in passato la principale fonte di guadagno degli influencer era costituita dalle collaborazioni con i brand, oggi hanno l’opportunità di incrementare i propri profitti grazie alle molteplici opzioni di remunerazione disponibili sulle varie piattaforme social. Queste ultime, infatti, per convincere influencer e creator a continuare a produrre contenuti e restare su una piattaforma (vista la competizione fra i vari social media) hanno sviluppato strumenti e opzioni per “premiarli” economicamente.

L’espressione  creator economy, anche detta economia della monetizzazione individuale, si riferisce al guadagno che i creator possono ottenere dalla creazione, produzione e condivisione di contenuti di vario genere (video, articoli, audio, ecc.). La creator economy viene anche definita passion economy, poiché indica un’economia nata da una passione, poi sviluppatasi in un vero e proprio lavoro.

Le nuove opzioni di monetizzazione consentiranno ai creator di incrementare i propri guadagni, venendo pagati non soltanto dai brand, come accadeva in passato per le collaborazioni pubblicitarie, ma anche dalle piattaforme stesse o dagli utenti. Eccetto LinkedIn, tutte le principali piattaforme dispongono di opzioni di monetizzazione.

Vediamole nello specifico.

Revenue Sharing sugli annunci

Si tratta di un modello di business incentrato sulla condivisione dei guadagni. Se è scontato parlare dell’importanza che le inserzioni pubblicitarie hanno per le piattaforme social, non lo è invece per i contenuti organici. Senza questi ultimi, gli utenti sarebbero meno propensi a trascorrere parte del loro tempo libero sui social network. Per questo motivo, le piattaforme hanno iniziato a premiare i creator e i loro contenuti, condividendo i guadagni provenienti dagli annunci pubblicitari. Per esempio, quando un annuncio sponsorizzato da un'azienda viene visualizzato durante la riproduzione di un video YouTube caricato da un creator, la piattaforma divide i ricavi con l’influencer di riferimento.

Abbonamenti

Gli utenti investono somme di denaro variabili per accedere a contenuti speciali ed esclusivi realizzati dai loro creator preferiti e avere vantaggi come emoticon e badge riservati. Se tale opzione è attualmente disponibile su Facebook (con il programma Subscription), YouTube, Twitter (con il nuovo Twitter Blue) e Twitch, Instagram Subscription è invece in fase di sperimentazione.

Donazioni

Per mostrare fedeltà e supportare i propri beniamini, gli utenti hanno la possibilità di donare “mance” scegliendo tra alcuni importi predeterminati o inserendo una cifra personalizzata.

Facebook Stars è il nuovo sistema di Meta che consente ai creator di ricevere donazioni dai propri follower durante le dirette streaming. ©Meta

• Marketplace

Per incoraggiare le attività dei creator, le piattaforme social hanno creato, o stanno ancora sperimentando come nel caso di Instagram e Facebook, uno spazio virtuale in cui aziende e influencer possano incontrarsi e stringere le partnership che più ritengono idonee.

• Fondi dedicati ai creator

TikTok con il suo Fondo Creators ha introdotto un nuovo programma di supporto che consente agli account più influenti di ricevere denaro non solo dai follower più affezionati, ma anche dalle piattaforme stesse che stanziano una determinata somma di denaro a supporto dell’attività degli influencer. Attualmente, i fondi dedicati ai creator sono disponibili anche sulle piattaforme di proprietà Zuckerberg, Clubhouse, Snapchat e Pinterest.

Esistono inoltre specifiche piattaforme che sono nate con l’obiettivo di rendere monetizzabili i contenuti. Fra questi vi sono ad esempio Only Fans, sito web inglese aperto agli utenti maggiorenni, che offre la possibilità ai creator di guadagnare tramite gli abbonamenti che gli utenti stipulano per accedere a contenuti esclusivi e dedicati; e Tipeee, una piattaforma che consente ad artisti e creator di ricevere “tips” (ovvero contributi finanziari) da parte della community. In questo modo, i fan sostengono economicamente il creator affinché possa continuare a produrre i suoi contenuti in completa autonomia, seguendo la propria creatività e passione e senza dipendere esclusivamente dagli introiti pubblicitari.

I brand cercheranno collaborazioni continuative invece di progetti singoli

Stringere collaborazioni di lunga durata con uno o più influencer per i brand sarà sempre più importante in termini di credibilità e di brand awareness. Immaginiamoci di vedere lo stesso prodotto o lo stesso brand sponsorizzato da influencer ogni volta diversi piuttosto che sempre da uno o da un gruppo più ridotto di influencer. Nel primo caso quasi sicuramente riusciremmo a raggiungere un’audience più ampia, che deriva dalla somma dei follower dei singoli influencer; tuttavia, affidarsi soltanto a pochi influencer consente di creare un dialogo e una relazione più stabile e duratura tra brand-influencer e tra influencer-follower, dando a questi ultimi l’idea che si tratti di un prodotto/business affidabile sul quale valga la pena investire.

Gli influencer diventeranno quindi veri e propri ambassador di un brand o prodotto.

Gli NFT come nuova fonte di remunerazione

Nelle ultime settimane si parla sempre più spesso di NFT, tanto da essere stati inseriti tra i digital marketing trend 2022. Acronimo di Non-Fungible-Token, ovvero bene non fungibile, gli NFT sono opere digitali (video, immagini, GIF, ecc.) uniche e non replicabili registrate su una blockchain che ne garantisce l’autenticità e la proprietà e che possono essere vendute in cambio di denaro.

I creator più lungimiranti hanno iniziato a utilizzare tale formato e a sfruttare le opere digitali non fungibili come nuova fonte di remunerazione.

Anche i social media guardano con attenzione agli NFT. Ad esempio, TikTok ha annunciato di aver stretto una partnership con alcuni creator per produrre NFT all’interno del progetto “ TikTok Moments”. In questo modo, TikTok offre un ulteriore modo per riconoscere e premiare i creator.

Tre NFT all’asta di TikTok Moments.

Il Live Shopping crescerà in popolarità

Il live shopping, ovvero la pratica di marketing che solitamente coinvolge un influencer o un creator per promuove un prodotto attraverso un video in livestream, è diventato popolare nel 2020 e continuerà ad esserlo nell’anno corrente e in quelli a venire. Tramite le dirette, gli influencer riescono a trovare la giusta sinergia fra intrattenimento e promozione di un prodotto/servizio, coinvolgendo maggiormente i follower. Amazon, Facebook, TikTok e Instagram hanno sviluppato nuovi strumenti di live shopping per gli influencer; dunque aspettiamoci di assistere a questa tipologia di formato sempre più spesso.

Il metaverso e i virtual influencer

Una parola che negli ultimi mesi sentiamo pronunciare sempre più spesso è Metaverso. Si tratta in realtà di una parola coniata nel 1992 dallo scrittore americano di fantascienza Neal Stephenson nel libro “Snow Crash”. Oggi, la parola Metaverso è tornata alla ribalta dopo che Mark Zuckerberg ha annunciato la decisione di modificare il nome dell’azienda Facebook Inc. in Meta, proprio perché il colosso statunitense si sta dedicando alla creazione di un universo virtuale all’interno del quale gli utenti, accedendo tramite alcuni strumenti tecnologici (es. visori 3D), potranno creare il proprio avatar, incontrare altri utenti, partecipare a concerti, eventi, conferenze, fare acquisti, ecc.

Aziende e influencer si stanno già affacciando al mondo virtuale e dovremmo aspettarci in futuro di assistere ad una crescita dei cosiddetti virtual influencer e a collaborazioni fra questi ultimi e i brand. In realtà, questo tipo di collaborazione ha già preso piede grazie ad alcune aziende lungimiranti che si sono rese conto del potenziale offerto da tali influencer. Tuttavia, il lancio del metaverso determinerà una significativa evoluzione in tal senso.

Lil Miquela, la prima influencer completamente virtuale, ha oltre 3 milioni di follower su Instagram e collabora con brand come Calvin Klein, Balenciaga e Samsung.

Cosa ne pensi di questi trend? Pensi che l’influencer marketing possa aiutarti a raggiungere gli obiettivi di comunicazione del tuo brand? Dicci ciò che pensi nei commenti e contattaci per conoscere i nostri servizi di marketing e comunicazione.

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