Una strategia SEO di successo permette di aumentare l'esposizione di un contenuto sul web e di attirare più visitatori. Tuttavia, gli algoritmi dei motori di ricerca implementano sempre nuove funzionalità per migliorare le esperienze degli utenti, quindi la SEO è in continua evoluzione. In questo articolo, approfondiremo 5 trend SEO importanti nel 2022.
Internet è ormai inondato di contenuti di qualsiasi genere e può essere difficile far trovare il proprio contenuto agli utenti che potrebbero essere interessati, a meno che non si attui un’attenta strategia di SEO (Search Engine Optimisation, ovvero le attività che hanno lo scopo di aumentare la visibilità e il posizionamento di un contenuto all’interno dei motori di ricerca nei risultati non a pagamento).
La SEO, che interessa diversi ambiti - dal contenuto testuale al codice sorgente del sito, dalle immagini all’aspetto estetico e funzionale della pagina web – è però costantemente soggetta a modifiche, evoluzioni ed esperimenti dettati dalle modifiche portate avanti dai motori di ricerca col fine di migliorare sempre di più l’esperienza di ricerca degli utenti. Il 2021, ad esempio, è stato caratterizzato inizialmente dal Passage Ranking e dalle modifiche alle recensioni dei prodotti sugli eCommerce, mentre in estate c’è stato l’aggiornamento Page Experience e la battaglia contro lo spam.
Il 2022 non sarà da meno, pertanto gli esperti di SEO stanno già lavorando per andare incontro agli utenti e anticipare i cambiamenti che saranno apportati dagli algoritmi dei motori di ricerca. Non possiamo prevedere tutte le novità, ma possiamo analizzare i recenti aggiornamenti e le tendenze del mondo digitale per cercare di capire verso quale direzione andrà la SEO e adattare le strategie di conseguenza.
Ecco quindi 5 trend SEO da tenere d’occhio nel 2022.
1 - L’ottimizzazione dei Core Web Vitals
L'aggiornamento inerente alla Page Experience dell'anno scorso – ovvero la maggior attenzione posta da Google nel considerare l’esperienza degli utenti quando usufruiscono di contenuti sulle pagine come un fattore essenziale per il ranking – è stato probabilmente uno dei cambiamenti più importante in ottica SEO degli ultimi anni. La Page Experience, ora quantificabile dai Core Web Vitals (fattori oggettivi presi in considerazione da Google nel valutare l’esperienza degli utenti su una pagina), è diventata infatti un fattore che Google tiene particolarmente in considerazione quando decide la posizione di un risultato nella SERP (la pagina dove appaiono i risultati di una ricerca). Per ottimizzare i Core Web Vitals, è necessario prestare attenzione a tre elementi:
- Largest Contentful Paint (LCP), ovvero la quantità di tempo richiesta da una pagina web per caricare il proprio contenuto più pesante.
- First Input Delay (FID), ovvero la quantità di tempo richiesta da una pagina web per rispondere alla prima interazione effettuata dal visitatore.
- Cumulative Layout Shift (CLS), ovvero la quantità dei cambiamenti imprevisti del layout grafico di una pagina web.
Il miglioramento di questi parametri sarà fondamentale per non penalizzare una pagina, e per implementarlo sarà probabilmente necessario rivolgersi a degli sviluppatori e utilizzare dei contenuti che non pesino troppo e che non rischino di modificare l’aspetto grafico della pagina. Tuttavia, non bisogna commettere l’errore di offrire dei contenuti scarni e standard. La completezza, le immagini e i video svolgono comunque una funzione molto importante per la SEO.
Gli snippet sono dei riquadri che compaiono nella parte superiore della pagina quando si effettua una ricerca tramite Google. Includono contenuti organici (che quindi non stati pagati) che lo stesso motore di ricerca ha deciso di mettere in risalto perché ritiene che provengano da una fonte autorevole e che possano essere utili all’utente che ha effettuato la ricerca. I featured snippet contengono, infatti, un estratto del contenuto testuale della pagina e il titolo, l’indirizzo web e l’immagine di copertina di tale pagina.
Questi box permettono di fornire una risposta breve ma esaustiva senza che si debba cliccare sul link e aprire il sito internet che contiene quel contenuto. Sebbene possa dunque sembrare controproducente avere i propri contenuti indicizzati in tale formato, esso in realtà premia l’autorevolezza della fonte e la mette in risalto, andando ad incidere positivamente sulla pagina web e l’intero sito.
Gli snippet sono uno strumento su cui Google ha puntato molto negli scorsi anni e lo farà anche nel 2022, perciò è bene utilizzare sia le parole chiave pertinenti che quelle correlate, in modo da andare incontro alle query degli utenti, e fornire contenuti utili e informativi.
Lo snippet “Le persone hanno chiesto anche”
Una recente analisi condotta analizzando due milioni e mezzo di query ha rivelato che lo snippet “Le persone hanno chiesto anche” è visualizzato in circa la metà delle ricerche, grazie alla sua posizione di rilievo all’interno della SERP. Un contenuto esaustivo, che risponde alle domande maggiormente comuni che gli utenti potrebbero porsi riguardo a un determinato argomento, permette di posizionare il proprio sito all’interno di questi risultati e aumentarne l’esposizione, anche se magari la pagina in sé è elencata più in basso rispetto ad altri risultati.
Di conseguenza, come per gli snippet, bisogna includere non solo la singola parola chiave, ma strutturare il contenuto dividendolo in diverse sezioni con titoli e sottotitoli (H2, H3, H4, ecc…) che approfondiscano il tema trattato nel testo e rispondano a domande utilizzando termini simili a quelle principali, alternando parole chiavi a coda breve e a coda lunga. È necessario però evitare di fare keyword overstuffing, ovvero riempire il testo di parole chiave e sinonimi al solo scopo di entrare in questo snippet. La priorità deve sempre essere quella di fornire un contenuto utile e facile da leggere.
3 - La previsione delle intenzioni di ricerca
L’utilizzo di più parole chiave ci porta ad un’altra tendenza che ricoprirà un ruolo molto importante nel 2022: assecondare il più possibile l’intenzione di ricerca degli utenti (Search Intent). Ciò significa identificare l’esatto intento che si nasconde dietro la ricerca effettuata da un utente, indipendentemente dalle parole chiave che potrebbe digitare nella barra di ricerca di un browser. Questo tipo di ottimizzazione permette di indicizzare una pagina web in più SERP generate da intenti di ricerca simili ma con parole chiave diverse, oltre ad aiutare il contenuto a posizionarsi negli snippet.
L’aggiornamento MUM (Multitask Unified Model) di Google va proprio in questa direzione. Sebbene le parole chiave siano un elemento alla base di ogni strategia SEO, la tecnologia di analisi del linguaggio naturale sviluppata da Google si sta evolvendo e coinvolge ora degli insiemi di varie parole e frasi.
Questo nuovo modello di elaborazione del linguaggio naturale è in grado analizzare di video, immagini e testo in 75 lingue diverse e comprenderne il contesto e il significato. Google sarà quindi in grado (e in parte già lo è) di fornire agli utenti le risposte a query anche molto complesse e che coinvolgono non solamente l’aspetto testuale, ma anche i sentimenti e l’intenzione dietro a una ricerca sul web.
Perciò sarebbe meglio evitare di concentrarsi esclusivamente su singole parole chiavi, ma creare dei contenuti che si sviluppino in modo naturale e che coprano svariati sotto-argomenti. I contenuti lunghi ed esaustivi saranno, quindi, avvantaggiati.
Infatti, sebbene la lunghezza di un contenuto non sia un fattore determinante nella classificazione di un sito internet sulla pagina dei risultati di ricerca, è molto probabile che i long-form content performino meglio: il motivo è che sono più esaustivi, conferiscono autorità e rispondono a più domande poste dagli utenti.
Questa tipologia di contenuti soddisfa, infatti, quelli che sono denominati fattori EAT (expertise, authoritativeness, trustworthiness – ovvero competenza, autorevolezza e affidabilità), elementi che aumentano la qualità di una pagina perché frutto di analisi e ricerche approfondite, esaustive e condotte da esperti, in grado quindi di soddisfare ampiamente ciò che gli utenti hanno ricercato.
4 – L’aggiornamento dei contenuti
Stando ad alcune informazioni riportate da Search Engine Land, Google dovrebbe implementare a breve un algoritmo simile a IndexNow. IndexNow è un protocollo open-source sviluppato da Microsoft che viene utilizzato dai principali motori di ricerca come Bing e Yandex per classificare i contenuti nuovi, aggiornati o eliminati su un sito internet che integra l’API apposita.
L’aggiornamento dei contenuti sarà quindi un elemento molto importante nel 2022. La SEO, infatti, non premia soltanto i contenuti messi online in maniera tempestiva ma anche contenuti vecchi bensì aggiornati, che risultano ancora attuali e di conseguenza utili all’utente. Pertanto, aggiornare una pagina ci permette non solo di fornire informazioni sempre aggiornate e adatte a quello che gli utenti ricercano ma di essere più competitivi a livello di posizionamento.
5 – L’indicizzazione dei video
Oltre alle immagini, anche i video sono elementi multimediali molto importanti per migliorare la qualità di una pagina, come dimostra il fatto che essi siano inclusi nei featured snippet di una SERP. Oltre ad aumentare la permanenza degli utenti su una pagina, i video permettono anche di fornire contenuti immediati, di facile fruizione e in grado di catturano meglio l’attenzione degli utenti. L’importante, ovviamente, è che siano in tema con quanto trattato nel resto della pagina.
Non dovrebbe sorprendere, quindi, che Google stia lavorando molto per potenziare l’intelligenza artificiale del proprio algoritmo, al fine di ottimizzare l’indicizzazione di contenuti video. L’azienda ha da poco annunciato l’implementazione di due nuove modalità per categorizzare e indicizzare i video all’interno della SERP: Seek Markup e Clip Markup. Queste due nuove funzionalità, che fino a pochi mesi fa erano esclusivamente disponibili per YouTube, ora si possono applicare a tutti i contenuti video e permettono di aggiungere un codice HTML per indicare i momenti chiave (markup) all’interno di un video e per fornire all’algoritmo le informazioni sugli argomenti trattati in tali segmenti.
Clip Markup
La funzione di Clip Video Markup permette di inserire manualmente timestamp (etichette temporali) e un tag ai video in modo che gli utenti possano vedere in anteprima di cosa tratteranno le specifiche porzioni del video e quindi accedervi velocemente. Al tempo stesso, queste indicazioni permettono agli algoritmi dei motori di ricerca di indicizzare direttamente queste porzioni in base alle query inerenti.
Seek Markup
Al contrario, la funzione di Seek Video Markup sfrutta l’intelligenza artificiale dell’algoritmo per scandagliare un video e analizzarne i contenuti, in modo da poter creare timestamp automatici e permettere l’indicizzazione anche dei video a cui gli utenti non hanno applicato il Clip Markup. Questa funzione risulta particolarmente utile in caso un sito ospiti un’ingente mole di video che desidera indicizzare.
Bonus: i trend passati restano comunque validi
Con il nuovo anno, abbiamo cercato di fare il punto della situazione su quelle che saranno le principali novità per il mondo del marketing e della comunicazione digitale. Dopo l’articolo sui trend nel digital marketing e sulle pubblicità sui social media, è stato anche il turno della SEO.
Nel 2021 Google ha apportato migliaia di piccoli e grandi cambiamenti ai propri algoritmi e alle modalità di indicizzazione, perciò è necessario che chiunque abbia a che fare con questo mondo si faccia trovare pronto e sfrutti i principali trend evidenziati in precedenza per promuovere al meglio la propria pagina web.
Detto questo, nonostante gli algoritmi siano in continua evoluzione, le consuete strategie per migliorare la SEO restano comunque valide. I contenuti approfonditi, originali, aggiornati e interessanti sono di assoluta rilevanza. Così come sono importanti tutti gli interventi di ottimizzazione on-page come i meta-titoli, i tag, le meta-descrizioni, le immagini con i loro attributi alt e i link in entrata e in uscita.
Speriamo che questo articolo ti sia stato utile per capire come ottimizzare i tuoi contenuti web in ottica SEO nel 2022. Facci sapere cosa ne pensi lasciando un commento qui sotto oppure contattaci direttamente per discuterne in maniera più approfondita!